Gelosia
Tempo di lettura: 1 minuto
La gelosia, per definizione, è un sentimento di insicurezza dovuto alla preoccupazione che si possa perdere l’esclusività di un affetto; la persona gelosa si sente impotente, inadeguata, costantemente minacciata.
Invece Freud ha sostenuto che la persona che mostra atteggiamenti di gelosia nei confronti del partner, di fatto tentando di limitarne i movimenti, in realtà non è gelosa nel senso stretto del termine (che teme cioè di essere tradito dall’altro) ma sta proiettando sull’altro il suo desiderio di essere infedele e lo fa per proteggersi dal suo stesso desiderio.
Perciò per Fred essere gelosi equivale a proiettare esternamente, e quindi sull’altro, ciò che non vorremmo vedere dentro di noi.
Il geloso sente forte quella voglia di essere infedele, la vorrebbe reprimere a tutti i costi e vede come unica via di uscita spostare lo sguardo altrove e lo fa esattamente proiettando sull’altro una camuffata gelosia.
Non si tratta di attribuire deliberatamente colpe al partner, è piuttosto l’esigenza di spostare l’attenzione al di fuori, insomma la necessità di dare meno importanza a quello che “bolle in pentola”, a ciò che si vuole a tutti i costi allontanare perché non si vuole più esserne coinvolti emotivamente e personalmente. Una sorta di via di fuga, un tentativo di autodifesa.
In generale proiettare sugli altri le nostre fobie, i nostri dubbi e le nostre paure, è meno raro di quanto si passa pensare.
Che si voglia dare ragione a Freud o se la si pensi in modo differente, tendiamo a proiettare sugli altri ciò che non ci piace, ciò che vogliamo allontanare da noi stessi perché non sappiamo come affrontarlo o perché ci spaventa o perché ce ne vergogniamo.
La persona gelosa, quindi, quella che limita la libertà altrui, non è follemente innamorata o insicura o eccessivamente possessiva … è solo codarda.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.