“Il suo nome è Holi, ma è conosciuta in tutto il mondo come la “Festa dei Colori”. È una delle più importanti festività della religione induista, ed anche una della feste più amate da tutta la popolazione indiana. È una festa che coinvolge tutti indistintamente: i partecipanti sono persone di ogni età, sesso ed estrazione sociale. Durante il Festival dei colori non solo si celebra il passaggio dall’inverno alla primavera ma anche, secondo l’induismo, la vittoria del bene sul male. Durante la festa, la gente dipinge il proprio corpo e lancia una polvere colorata chiamata Gulal. In questo modo, per un giorno, tutte le persone diventano uguali senza distinzioni di alcun genere: uomini, donne, ricchi, poveri, di una religione o di un’altra. Il rispetto, l’allegria, così come la tolleranza sono i valori principali espressi dall’Holi. Bambini, adulti, anziani, tutti si riversano nelle strade vestiti di bianco e cominciano a rincorrersi, a danzare, a scherzare e a lanciarsi addosso polveri colorate. È un tripudio di balli, canti, grida gioiose e tanti, tanti colori. Nessuno è escluso dal lancio dei gavettoni colorati, neanche gli animali o gli ignari turisti di passaggio”. Un grande messaggio, fortemente educativo, dovremmo adottare questa usanza, non solo una volta l’anno, ci sentiremmo tutti migliori, l’allegria alimenta i cuori di tutti, adulti e bambini, nessuno escluso. Il mondo ha tanto da insegnarci, bisognerebbe conoscere a fondo culture diverse e prendere il meglio da ognuna di loro.
foto di Antonio Di Leonardo
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