COME SGRIDARE I BAMBINI senza farli dubitare del vostro amore. (The one minute scolding)
Gerald E. Nelson
Tempo di lettura: 3 minuti
Come sgridare i bambini, un libro che affronta l’argomento descritto nel titolo, in modo davvero semplice e funzionale. Ho letto questo libro nell’aprile del 1988, quando mio figlio aveva poco più di due anni e mezzo e mi sento di consigliarlo a tutti i genitori. Ho adottato la tecnica “The one minute scolding” (la sgridata del minuto) pensando che l’avrei usata per sempre, tanto la condividessi e apprezzassi, e invece l’ho adottata solo alcune volte, non ricordo quante, ma ricordo perfettamente che non è stato necessario protrarre nel tempo questa “tattica”. Non perché non sia stata utile, al contrario è stata talmente efficace che tra me e lui è cominciato a bastare uno sguardo amorevole per intenderci.
“The one minute scolding”
è un manuale di disciplina funzionale, cita diversi atteggiamenti del bambino, pericolosi o semplicemente “fastidiosi” che inducono il genitore a perdere la pazienza, ad allontanarlo, isolarlo nella sua stanza. Insiste con il ribadire regole e comportamenti da adottare, magari promettendo punizioni o premi se la malefatta viene ripetuta o meno.
Secondo la mia esperienza, la sgridata del minuto mostra immediatamente un cambiamento nel comportamento del bambino, dai suoi occhi si coglie che ha capito le conseguenze rischiose della sua condotta, impara a comunicare i suoi sentimenti, a rafforzare il legame con il genitore e, inevitabilmente, aumenta la fiducia che il bambino ripone nell’adulto.
Si legge in più punti che, qualsiasi errore commetta il bambino, il caso va affrontato immediatamente e mai va rimandato a dopo il chiarimento. Si ribadisce anche di quanto sia importante per un genitore essere coerente, per la stessa malefatta, infatti, non deve soprassedere a volte e rimproverare in altre occasioni. Altro punto focale: va condannata l’azione e mai il bambino, che altrimenti si sentirà umiliato.
Entriamo nel dettaglio della sgridata del minuto:
si chiama così perché dura esattamente 60″, non di più. Appena il cucciolo compie un errore, cioè qualcosa che potrebbe recare danno a se stesso o a chi è vicino a lui, va raggiunto e accompagnato lontano dagli altri, fatto sedere sulle ginocchia (della mamma o del papà).
Nei primi 30″ la mamma lo guarderà negli occhi spiegandogli quale rischio ha corso (o ha fatto correre) e quanto è arrabbiata per questo. Lo sguardo e il tono della voce della mamma saranno proporzionati alla gravità della cosa e faranno capire al bambino quanto è grave la sua azione e quanto la mamma è preoccupata e arrabbiata.
Poi la mamma farà un lungo respiro, cambierà repentinamente il tono, diventerà amorevole e guardandolo teneramente, gli dirà: “Sei un ragazzo così in gamba. So che questo non è da te. Ti voglio bene, non ti lascerò mai qualsiasi cosa accada, mi sono così arrabbiata perché mi sono preoccupata molto” (o -sono molto dispiaciuta- a seconda della malefatta). Voglio essere una brava mamma lo sai e per questo ti sgriderò ogni volta che ti metterai in pericolo (o metterai in pericolo qualcun altro)”.
Un messaggio che deve essere chiaro è che la mamma è arrabbiata per quello che ha fatto, non con lui.
Poi è il momento di verificare se il bambino ha capito, quindi la mamma chiederà: perché ti ho sgridato? Tutto questo in non più di 30″. Appena il bambino avrà risposto, la mamma lo stringerà in un lungo abbraccio prima di tornare dagli altri.
Il premio più grande per un bambino è capire con chiarezza cosa ha sbagliato e sentire subito dopo la riaffermazione dell’amore del genitore che l’ha rimproverato.
Bisogna evitare punizioni perché esse non ottengono mai risultati sperati, troppo spesso si ottiene un risultato di breve durata e il bambino non impara alcuna lezione. Capita anche a noi.
Quanti di noi, multati per eccesso di velocità o per aver infranto una qualsiasi altra regola del codice stradale, hanno imparato la lezione? Dopo aver avuto a che fare con un tipo in divisa tutt’altro che cordiale ma che spesso assume un atteggiamento del tipo “bello mio, ti ho fregato, stavolta la multa non te la toglie nessuno”, vederlo mentre si allontana e poi vederlo tornare con il verbale da pagare, senza alcun dialogo, alcuna comprensione, alcun consiglio, senza, tantomeno, aver ribadito il rischio e le conseguenze di quella infrazione, qual è la nostra reazione?
Oltre a essere indignati per l’atteggiamento poco cordiale al quale è meglio non ribadire in alcun modo, ci sentiamo poi autorizzati a fare attenzione a non farci più beccare, abbiamo imparato solo come evitare la prossima multa. Il valore di quella multa non ha cambiato nulla, nessuna lezione appresa, il nostro comportamento non è certo mutato per il meglio.
Punire non significa insegnare, nel senso di far comprendere, ma alimenta l’astuzia, rende furbi e ci invita a trovare il modo, con l’inganno, di evitare… altre multe.
Il libro tratta diverse situazioni specifiche, per ognuna delle quali, la sgridata del minuto è perfettamente funzionale.
Un modo di fare che può essere utilizzato anche per gli adolescenti, che non pretenderemo di tenere sulle nostre ginocchia, ma ai quali potremo mostrare il nostro disappunto/preoccupazione (sempre in separata sede) con determinazione e preoccupazione senza dimenticare di concludere quei 60″ confermando la stima e l’affetto che mai verranno a mancare.
Questo risulterà essere il modo migliore per consolidare il rapporto e favorire il dialogo.
I genitori qualche volta sbagliano, cedendo alla tentazione di lasciarsi andare.
Cosa fare appena ce ne rendiamo conto? L’autore consiglia che, non appena ci accorgiamo di aver commesso un errore, dobbiamo subito rivolgerci al bambino dicendogli: “Mi spiace. Ho commesso un errore, anziché aiutarti a superare le tue difficoltà, ti ho cacciato via rifiutando di parlare con te. Mi perdoni?”.
Il bambino non dimenticherà la grazia e la tenerezza con la quale abbiamo ammesso un errore e presto o tardi gli capiterà di restituirci il favore.
Insomma un libro di 150 pagine che si legge in un batter d’occhio, che aiuta a essere calmi e capaci, che propone un metodo fantastico di approcciare alla malefatta, invece di cedere alla tentazione di alzare la voce e redarguirlo davanti agli occhi di tutti.
Da leggere a s s o l u t a m e n t e. The one minute scolding, un metodo che funziona davvero.
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