Tempo di lettura: pochi secondi – Tempo di riflessione: q.b.
4 giorni di digiuno
Vi racconto i miei 4 giorni in solitaria e senza toccare cibo.
PREMESSA sui 4 giorni di digiuno:
più di qualche esperto dice che il digiuno sembra essere disintossicante e non solo dal punto di vista fisico, è infatti una sorta di reset fisico, psichico e spirituale.
Lo fanno in tanti addirittura una volta al mese, per me è il primo in assoluto. Alcuni dicono che è difficile da realizzarsi e invece si può fare.
Quando senti che qualcosa di tossico ha preso il sopravvento non resta che provarci.
Lunedì sera miracolosamente si libera una stanza in un B&b sul mare poco distante da casa. Accetto senza battere ciglio.
Martedì metto nello zaino quattro cosucce indispensabili e comincio il mio digiuno, mi limito a bere in abbondanza. Programmo un 4 giorni senza cibo. Il primo è già andato.
Mercoledì mattina alle 10
dopo una lunga passeggiata in bici sul lungomare ho già svuotato lo zaino, appeso tutto nell’armadio della mia camera numero 4 (sarà un caso?) e raggiunto il mio lettino difronte al mare.
Durante il giorno i morsi allo stomaco si fanno sentire ma li ignoro, do loro un altro significato, li confondo e mi dico che presto passeranno.
Giornata fatta di studio impegnativo, letture rilassanti (neanche tanto) e bagni a volontà con camminate in acqua ad altezza bacino, faticose.
Prima di andare a letto sono sfinita, sarà perché non ho mangiato? Secondo me la bici e i bagni e le camminate in acqua hanno fatto la loro parte.
Ho la bocca impastata, mi documento e sembra che siano le tossine che stanno lasciando il mio corpo, fantastico, tollero il fastidio sorseggiando acqua di continuo.
Giovedì mattina alle 5:30
sono sulla ciclabile e raggiungo San Vito mentre il cielo schiarisce, vado oltre per un po’ e poi decido di tornare indietro, questo sellino mi tormenta.
Lo spettacolo del mare che si sveglia pungolato dal sole che sembra fargli il solletico, insieme ai trabocchi e al paesaggio verde e ancora fresco, è decisamente rassicurante, rigenerante direi. All’andata musica nelle orecchie e al ritorno un audiolibro interessante.
Prima di rientrare per una doccia raggiungo un bar/ristorante a pochi metri dalla riva, la mia colazione prevede una spremuta di arancia, limone, zenzero e ……. un caffè con zenzero e cannella; sono una pazza ho messo a dura prova il mio stomaco vuoto.
Comunque tutto procede, lascio che vada… senza interferenze.
Doccia fredda e di nuovo al mare, il mio lettino e il mio ombrellone mi aspettano.
Non faccio che entrare in acqua e appena il costume e i capelli sono asciutti, ci torno di nuovo; per il resto la solita tiritera: i pensieri che si accavallano e pongono domande, studio, lettura e tanta acqua da bere, fino a sera, quando tutti sono andati via e il bagnino ha già chiuso tutti gli ombrelloni tranne il mio.
Le luci intorno si accendono e il cielo cambia colore.
Al tramonto si respira magia, per me una sensazione su tutte: gratitudine.
Faccio dei profondi respiri liberatori e, mentre tutti escono per raggiungere ristoranti e stabilimenti in musica, io mi rintano insieme al sole.
Venerdì sono al 4° giorno di digiuno totale.
Mi concedo un estratto di sedano e carote con l’immancabile spropositata dose di zenzero allo stesso bar sul mare.
Anche in questa giornata la pista ciclabile al mattino mi è apparsa stupenda, il sole che sale lentamente tingendo il mare e il cielo di un rosso vivo, l’unico rosso vivo che al contempo scalda e refrigera.
Solita routine ma oggi mi sento come illuminata, non ho più la bocca impastata e i pensieri che facevano domande trovano finalmente risposte molto chiare, tanto che mi ritrovo a dire ad alta voce: “come ho fatto a non pensarci prima?”.
Questa chiarezza palpabile dipende dal digiuno? Dalle tossine eliminate? E’ un caso? L’ho cercata? Sono stata ispirata? E da cosa?
Non lo so davvero, so soltanto che c’è e che è sensazione bellissima, ho tutto chiaro nella testa, tutto diventa facile, non solo dare risposte ma anche studiare e memorizzare.
Obiettivo raggiunto, alle 20 si conclude il 4° giorno di digiuno e, per come mi sento, proseguirei per almeno altri 4.
Ho ancora voglia di profondi respiri.
Li eseguo con le braccia al cielo, la sensazione più evidente è quella di pace e gratitudine insieme.
Esattamente come ci si sente quando si perdona qualcuno o, meglio, quando si perdona se stessi.
Fantastico, tutto, assolutamente da ripetere di tanto in tanto.
Il giorno è il 23 luglio, lo stesso giorno in cui appresi della morte della giornalista e scrittrice Letizia Leviti nel 2016, la donna che ha cementato in me questa verità:
l’errore più grande è arrivare al termine della vita e accorgersi di aver sbagliato o di non aver fatto quanto desiderato, voluto, di accorgersi di non aver amato. Sarebbe come finire la propria vita con angoscia.
Giorno e parole da ricordare per capire il valore di ogni cosa.
Sabato e domenica mi concedo un brodetto…. in serata lascio questo posto per rientrare a casa, come sempre felice di farlo: tornare a casa è sempre un piacere immenso per me anche dopo un meraviglioso viaggio.
Ho ancora negli occhi lo spettacolo del mare che sfida il cielo lanciando macchie di tonalità e nel cuore la gioia di aver avuto cura di me stessa.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.