Farsi i fatti propri.
Fatti i fatti tuoi e campi cent’anni.
L’abbiamo sentito dire chissà quante volte ma se lo facessimo sempre, siamo certi di non rischiare di apparire completamente disinteressati?
L’importante è saper discernere tra “farsi i fatti propri” e “mostrarsi disinteressati”.
Devi farti i fatti tuoi se la cosa non riguarda te, se la persona in questione non gode della tua considerazione o semplicemente non la conosci ancora.
Se la cosa riguarda te, invece, così come nel caso in cui l’altro meriti la tua considerazione, allora mostrare interesse è persino apprezzabile.
Ci sono persone intorno a te che gradirebbero moltissimo che tu ti interessassi a loro.
Essere una persona che si fa i fatti suoi non significa che tu debba ignorare chiunque e qualsiasi cosa.
Ci sono rapporti che si reggono completamente sulla capacità di interessarsi all’altro, altri muoiono prima del previsto perché ci si fa gli affari propri.
Spesso ignoriamo perché siamo indaffarati o perché vogliamo essere discreti e non infastidire l’altro o gli altri; siamo sempre più rapiti da notifiche che di continuo arrivano sul nostro smartphone, notifiche che paradossalmente ci tengono in contatto con persone lontane e contemporaneamente ci tengono lontani dalle persone vicine. Mostriamo di non avere tempo per comunicare ed entrare in contatto con la persona che abbiamo di fronte, a fianco o immediatamente intorno a noi. Facciamo di tutto, in questo modo, per mostrarci egoisti e anche irrispettosi.
Troppo spesso farsi i fatti propri allontana i cuori”.
Lascia parlare chi ti è vicino, un collega, un parente o un amico che sia. Metti via il tuo cellulare, spegni la TV, elimina ogni altra distrazione.
Lascia che si racconti e raccontati per consolidare il rapporto.
I più grandi progetti e le migliori idee nascono e prendono forma da una chiacchierata con amici.
Quando ti congedi da una persona con la quale hai trascorso del tempo, mentre te ne torni a casa e ripensi ai momenti passati insieme, spesso ti rendi conto che hai parlato tutto il tempo senza accorgertene o senza avergli nemmeno chiesto se aveva qualcosa di cui avrebbe voluto parlarti. Ti capita anche, al contrario, di renderti conto di aver ascoltato passivamente senza aver mai espresso un parere o emesso una qualsiasi parola diversa da: “sì sì”, “no”, “forse si”, “forse no”, “ho capito”, “capisco”, ecc ecc. O, peggio, realizzi che avete parlato di cose superflue, inutili a entrambi. Tempo perso insomma.
Invece il tempo da trascorrere con un amico o un parente o un collega ma anche con una persona appena conosciuta, deve essere tempo speso bene, che dia reciprocamente un vantaggio.
E’ necessario capire quando stare zitti e quando invece raccontarsi, certo! E’ bene, a volte, starsene per fatti propri per evitare di invadere lo spazio altrui ma è altrettanto vero che molte coppie, per esempio, mettono fine al loro progetto d’amore per disinteresse.
Se farti gli affari tuoi ti viene naturale continua pure a farlo, perché è meglio essere se stessi che fingere di avere interesse o avere per forza qualcosa da dire.
Con le persone che ami, però, dovrebbe essere istintivo voler sapere, voler capire cosa passa per la loro mente, cosa li fa sentire felici e cosa invece non lo fa. Cosa si può progettare insieme.
Ne vale del rapporto. Farsi gli affari propri con le persone che ami, diventa disinteresse e porta inevitabilmente alla monotonia, alla perdita di tempo e spesso alla fine della relazione. Occupati di chi ami, delle persone con le quali passi del tempo, in famiglia, al lavoro, a scuola, ovunque. Migliorerai il tuo tempo e il loro, consoliderai il rapporto e ne trarrete entrambi vantaggi.
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