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Una verifica che spaventa

6 Novembre 2019 by Tiziana Di Genova Leave a Comment

foto di Emanuele Iezzi

Una verifica che spaventa

tempo di lettura: 3 minuti

Hai cominciato a respirare per necessità, lo hai fatto e basta e lo hai subito imparato unendolo al ritmo del cuore.

Quando hai imparato a camminare ti è stato detto di mettere un piedino per volta, uno avanti all’altro e poi hai fatto da solo.

Quando hai imparato ad andare in bici ti è stato detto di guardare avanti e non smettere di pedalare e poi hai fatto da te.

Mentre impari una canzone o una poesia cominci dalla prima strofa e poi la memorizzi tutta fino alla fine e quando la risentirai ti tornerà alla mente, anche dopo anni.

Mentre ti dedichi allo studio la matematica sai perfettamente che tutto sarà consequenziale e che non puoi perdere nessuna lezione altrimenti non riuscirai ad andare avanti con il programma.

Quando studi una lingua straniera è esattamente come per la matematica: perdersi i primi passaggi può inficiare la tua conoscenza della lingua.

Nella lingua madre è meno complicato si impara dall’inizio e si perfeziona con la lettura e tra i banchi di scuola, impari che per rendere logica ogni frase hai bisogno di definire un’azione (verbo), un soggetto che la compie e un complemento per concludere con un senso compiuto.

Ci sono cose che ti sembravano complicate perché non le conoscevi e che poi sono diventate routine, abitudini, automatismi, le fai con una tale naturalezza da non accorgertene più. Quando respiri non te ne accorgi neanche, quando cammini non pensi a mettere i piedi uno davanti all’altro, lo fai e basta;

quando sei in bici probabilmente la tua mente vaga altrove e non pensi più agli insegnamenti che ti sono stati dati; anche quella canzone o quella poesia ti tornano alla mente puntualmente e ricordi ogni singola parola come in una filastrocca;

i più complicati teoremi di matematica richiedono quelle basi alle quali ora non pensi più, sono già acquisite; la tua lingua madre è ormai sciolta e fluente che nemmeno te ne accorgi.

A scuola arriverai al quinto anno e sarai chiamato a un esame di maturità durante il quale nessuno giudicherà come cammini, come respiri, se conosci le tabelline o le regole grammaticali di base.

Verrai ascoltato per verificare se questi cinque anni di scuola superiore hanno fatto di te una persona consapevole delle proprie conoscenze, e tu sarai lì a discutere una tesi che sembrerà avere argomenti limitati al programma dell’ultimo anno ma che mostrerà quale sarà stato tutto il tuo impegno nell’arco di questi anni passati a scuola, dal primo all’ultimo.

Da quello che dirai, ogni buon insegnante capirà se sei stato curioso e diligente, se hai colto ciò che è importante sapere in ogni ambito disciplinare e che uso intenderai farne; si evincerà se sarai diventata una persona capace di cavarsela nel mondo del lavoro nel quale ti imbatterai presto.

Cosa farai per prepararti alla maturità? Starai 24 ore su 24 a ripassare programmi infiniti? O ti affiderai moltissimo alle cose che ormai avrai fatto tue e avrai assimilato nel corso degli anni?

Per arrivare con serenità e maturità a quell’esame devi prendere con leggerezza, adesso, le verifiche orali e i compiti in classe, ma con estrema serietà le ore passate a scuola, devi fare in modo che durante le lezioni non ti sfugga nulla, che tutto diventi per te così chiaro e così familiare da non doverci tornare su a ripassare prima di una interrogazione.

Ti fai domande al mattino prima di camminare?

Ti chiedi ancora come far andare avanti una bici?

Ripassi la grammatica prima di parlare?

Se ti preoccupa una interrogazione probabilmente non hai fatto con interesse e attenzione un buon lavoro durante le lezioni a scuola e la mole di lavoro che ti porti a casa da perfettamente l’idea del tempo che hai perso distraendoti.

Perdere tempo oggi o sottovalutare ciò di cui ti parla ogni insegnante sarà la causa principale dell’ansia che si farà sentire il giorno del tuo esame di maturità ma anche nei giorni immediatamente precedenti.

Essere maturi significa aver raggiunto un equilibrato sviluppo personale, quindi niente spazio per inutili stati di agitazione!

Lavora fin da ora sulla tua capacità di improvvisazione che ti permetterà di non farti vincere dall’ansia, alimenta le tue doti creative, fai collegamenti con le altre materie e con le tue esperienze personali, sii rispettosamente critico ed esponi sempre il tuo personale punto di vista.

La capacità di sintesi e di schematizzare ti aiuteranno ad essere più chiaro e a non perdere il filo, esponi sempre una visione d’insieme prima di scendere nei dettagli (se richiesti).

Rendere il tuo lavoro a casa meno impegnativo è direttamente proporzionale alla tua curiosità e all’attenzione che porrai nelle ore scolastiche, non solo avrai più tempo libero per te ma ti starai già preparando per il tuo esame di maturità e per la tua vita.

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Filed Under: altro, Articoli Tagged With: attenzione in classe, compiti, compiti in classe, esame di maturità, imparare, interrogazione, prepararsi alla maturità, verifiche

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