LA SOLUZIONE AD OGNI PROBLEMA
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La soluzione ad ogni problema c’è
per essere certi di trovare quella giusta abbiamo bisogno di un po’ di riflessione e di condividere il problema per sentire il parere degli altri.
Vero è, anche, che se impieghiamo troppo tempo a cercare una soluzione a un qualsiasi “problema” rischiamo di trovarla solo quando il problema sarà ormai cambiato.
Noi adulti commettiamo spesso l’errore di credere di avere una soluzione a tutto.
Lo facciamo sempre quando siamo dinanzi ad un bambino. Ci basiamo su un fatto concreto e cioè che la nostra esperienza è superiore alla sua.
Commettiamo però un altro errore, quello di credere che la nostra idea o soluzione sarà sicuramente migliore della sua.
Convinzione legittima quando si tratta di far capire che può essere molto pericoloso attraversare la strada distrattamente, maneggiare un coltello, usare fiammiferi e accendini nel bosco, far uso di sostanze nocive e così via.
In questi casi la nostra esperienza, rispetto a quella di ragazzi e ragazzini, è certamente più ricca. Metterli al corrente dei rischi è fondamentale per preservare la loro e l’altrui incolumità;
raccontare incidenti realmente accaduti può essere d’aiuto, così come sarà determinante far capire loro quanto dolore provocherebbe anche uno solo dei possibili incidenti derivanti da un’azione maldestra.
Essere convinti di avere una soluzione a tutto è però altra cosa.
In tante occasioni questa convinzione è causa di una serie di danni ai quali poi faremo fatica a porre rimedio.
Anche quando siamo certi di avere la soluzione o la risposta ad un problema, infatti, dobbiamo impegnarci a tenere per noi la nostra “risposta”. Dobbiamo lasciare che i giovani, bambini o adolescenti, suggeriscano la propria personale soluzione.
Se non lo facciamo li inibiremo, non li aiuteremo a esporre il loro pensiero o a ricercare individualmente possibili soluzioni a piccoli problemi, e di certo non sapremo mai se la loro soluzione sarebbe stata migliore della nostra.
La loro mente è priva, o quasi, di accecanti condizionamenti, più aperta della nostra, sicuramente più “fresca”.
Diciamo sempre che i giovani sono migliori di noi ma poi stentiamo a dargli retta, non li mettiamo in condizione di pensare liberamente ad una strategia e di esporla senza timore di un rifiuto.
C’è un problema che ci riguarda entrambi? Abbiamo bisogno di una soluzione immediata? Crediamo di averne già una?
Prendiamoci il tempo necessario, facciamo domande aperte che inducano a riflettere e evitiamo di esporre cosa, secondo noi, sia meglio fare; diamo loro il tempo di pensarci e ascoltiamo la risposta con l’intento reale di capirne il valore e la motivazione.
Mai bocciare la loro idea senza aver capito a fondo quali siano le radici, quale sia il loro perché. Mai fingere di aver capito quando non è così.
In conclusione un buon educatore offre sempre la possibilità, a giovani e giovanissimi, di dire la propria opinione. Si sforza di capirne a fondo la motivazione, valuta la possibilità che possa essere la soluzione migliore e solo dopo, se servirà ancora, esporrà la propria.
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