Scrooge
ll Canto di Natale di Dickens
– Recensione di Paola Colucci –
Protagonista di questo racconto è Ebenezer Scrooge, un ricco, avaro e bisbetico vecchio che odia il Natale ed ha come passatempo quello di contare le proprie ricchezze.
Rifiuta ogni sorta d’invito a cena, non saluta nessuno e costringe i propri dipendenti a lavorare, col più misero salario, anche nei giorni di festa.
Per questo suo carattere e l’attaccamento al denaro, è considerato una persona poco amata da tutti.
Ma il destino si vede magnanimo con il protagonista e gli riserva una possibilità di redenzione che si manifesta mediante la visita, in sogno, di tre spiriti, rappresentanti il Natale passato, il Natale presente e il Natale futuro.
Ognuno di loro proietta il protagonista rispettivamente nel passato, facendogli rivivere le piccolezze della vita, la propria infanzia dimenticata e il suo primo amore; nel presente, aprendogli gli occhi su come la moltitudine della città lo reputa e facendogli vedere come le persone trascorrano il Natale in pace e serenità anche senza aver bisogno del denaro; e nell’imminente futuro, dove si ritrova morto e dimenticato da tutti.
Ridestatosi dal sonno il mattino seguente, il giorno di Natale, Scrooge si ritrova colpito e angosciato. Ne segue una repentina maturazione psicologica, che porta a un affioramento di quei sentimenti ormai sotterrati nel suo cuore:
l’amore e la carità.
Così Scrooge cerca di rimediare a tutte le sue malefatte, ad apprezzare di più i suoi cari e a gioire delle piccole cose, passando in questo modo il Natale più bello della sua vita, diventando una persona molto amata e trovando finalmente la pace nell’anima.
Questo libro, con le sue magnifiche descrizioni colme di sentimenti veri, ricco di emozioni, di magia e di riflessioni, è adatto sia ai grandi che ai bambini.
Cambierà il vostro modo di approcciarvi alle persone e amplificherà il modo di capire e sentire chi vi circonda, scavando nel vostro animo e portando alla luce un sentimento di speranza in grado di sconfiggere avidità e aridità, catene del mondo materiale.
Anche se le attenzioni ricevute durante la propria infanzia o adolescenza sono poche, com’è successo al protagonista, si possono custodire e si può coltivare con amore ciò che ci è stato donato, anziché porre erroneamente la propria attenzione sull’aspetto materiale della propria vita, aggrappandosi a qualcosa che colmi i vuoti.
Come lui, si può aspirare a un cambiamento e riuscire finalmente a vedere con gli occhi dell’innocenza, ritrovando la magia delle piccole cose e di quei gesti che arricchiscono l’animo.
Donare rende ricchi dentro
Per evitare di perdere le persone che amiamo e che ci amano, dobbiamo riconoscere e rimediare ai nostri errori, dando così un senso più profondo alla nostra vita.
Ognuno di noi ha incontrato quei fantasmi nell’arco della propria vita.
Quei pensieri appartenenti a passato, presente e futuro che ci avvelenano l’anima, ci torturano con i “se” e con i “ma” e, mischiati a menefreghismo, paura e diffidenza, creano in noi delle vere e proprie catene difficili da spezzare.
La storia di Scrooge ci insegna che, a qualsiasi età e in qualsiasi momento, una riflessione attenta sulla nostra vita può aiutare a liberarci finalmente da questi mali.
Bisogna imparare a riconoscere dove abbiamo emotivamente e umanamente fallito.
Tutti possiamo migliorare, modificare i nostri atteggiamenti sbagliati e nutrire il nostro spirito con valori nuovi, capaci di risanare i dolori dell’anima.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.