L’IMPORTANZA DI NON AVERE RIMPIANTI
Il passato non è solo ciò che è successo ma anche ciò che avrebbe potuto succedere ma non è avvenuto.
(S.B.Breathnach)
Ci sono lezioni che solo con il passare del tempo capisci fino in fondo.
La vita quasi sempre ti presenta il conto, non tutti però hanno la fortuna di riceverlo, taluni infatti lasciano questo mondo prematuramente e all’improvviso, senza potersi fermare a riflettere un po’.
Altri, invece, hanno la fortuna di invecchiare e di avere il tempo di fare riflessioni, considerazioni, di poter dare consigli, scrivere memorie o essere essi stessi esempi di vita, da imitare o da evitare.
Diventare vecchi, quindi, è senza dubbio una fortuna, anche se tanti parlano della vecchiaia come di un triste momento della vita, spinti certamente dal desiderio di voler essere sempre giovani.
La vecchiaia è una fortuna, chi la vive questo lo sa: ogni giorno in più è un regalo, ogni momento è fatto di presente e di ricordi. Se si è vissuta una vita sana e con un po’ di fortuna, mente e corpo ne saranno grati.
E’ tempo di riflessioni, di ricordi, di considerazioni da fare o da evitare, la vecchiaia è il tempo che avanza e che porta con sé, troppo spesso, anche rimpianti.
Ci si rammarica di non aver incontrato qualcuno o di non aver detto parole che avrebbero cambiato le cose, di non aver manifestato un sentimento e altro ancora.
Rammaricarsi è doloroso, è prendere atto che non c’è più tempo per tornare indietro. Quel che è fatto, è fatto!
Non c’è più tempo per tornare indietro per dire cose non dette, per fare cose non fatte o per evitare di dire e fare cose che non avresti dovuto o voluto o potuto. I rimpianti diventano amarezza e quando essa diventa dolore anche un corpo e una mente in salute cedono al peso della recriminazione, del rincrescimento.
Pentirsi fa male ma, come scriveva la scrittrice statunitense Minna T. Antrim (1861/1950), “piangere sopra una follia equivale a raddoppiarla”.
Come possiamo aiutare i nostri giovani a vivere una vita che non presenti il conto con una lista di rimpianti?
Come far capire loro che la vecchiaia dovrebbe essere vissuta nella gioia continua? Siamo educatori ancor prima di diventare vecchi, non possiamo dare saggi ed esemplari consigli prendendo come esempio noi stessi ma possiamo mostrare loro la saggezza degli anziani da imitare, anziani che credono che il loro giorno migliore è oggi e che domani può ancora accadere il meglio di loro.
L’esperienza di altri che ci sono già passati è importante, serve ad indurci a trascorrere al meglio il tempo che ci rimane da vivere.
Di certo un messaggio importante sarebbe quello che la cosa peggiore che potrebbe accadere sarà rimpiangere di non essere stati se stessi ma solo quello che altri hanno voluto.
Dobbiamo quotidianamente dire ai nostri ragazzi che ogni istinto frenato o represso, molto probabilmente, darà vita a un futuro rimpianto.
Invitiamoli a seguire il loro istinto ogni volta che possono e se non possono farlo, devono prendere decisioni o fare scelte che non facciano rimpiangere ciò che hanno lasciato andare.
In fondo quando facciamo una scelta siamo tutti consapevoli che stiamo rinunciando a tante altre opportunità, non sapremo mai se tra queste ultime ci sarebbe stata quella giusta per noi, ma ciò che possiamo fare è prendere la nostra decisione con fermezza ed essere grati per ogni cosa che ne conseguirà. Solo in questo modo è possibile non rischiare inutili, quanto dannosi, rimpianti.
E’ importante essere determinati sul fatto che abbiamo fatto la scelta giusta, quella cioè che al momento era giusta per noi.
Rimuginarci, quindi, non servirà, perché non ci sarà mai dato sapere come sarebbe andata a finire in caso contrario e, allo stesso tempo, sappiamo perfettamente quello che altrimenti avremmo perso.
Vorrei spendere due righe per chiarire questo concetto che ritengo fondamentale e lo faccio con un esempio: il matrimonio è una scelta, scegliamo l’uomo della nostra vita con il quale decidiamo di avere un figlio, rinunciando perciò ad altri uomini. Lo facciamo perché al momento è per noi la scelta giusta. Dopo 10, 20 o 30 anni non sapremo di certo come sarebbe andata la nostra vita se avessimo scelto un altro uomo, quello che sappiamo con certezza è ciò che avremmo perso se non avessimo scelto lui: non avremmo quel figlio per esempio.
Credo di aver meglio reso quello che intendevo con: “Rimuginarci, quindi, non servirà, perché non ci sarà mai dato sapere come sarebbe andata a finire in caso contrario e, allo stesso tempo, sappiamo perfettamente quello che altrimenti avremmo perso”.
In ogni scelta, positiva o negativa che sia, c’è certamente qualcosa di meraviglioso che ti è accaduto grazie ad essa, puoi starne certo e questo va “insegnato” ai nostri figli.
Troppo spesso ci capita di rimpiangere qualcosa del passato perché dimentichiamo che era esattamente ciò che al momento volevamo. Quindi perché rimpiangere? E’ un inutile spreco di energie.
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