Riflessioni “scontate” ma “non nella pratica”
3 luglio – Roma
Tempo di lettura 3 minuti
Riflessioni “scontate” ma “non nella pratica”:
“Sulla strada per la felicità non c’è traffico”, infatti non sono in tanti a percorrerla…. ma in attesa e nella speranza che si affolli, possiamo fare qualcosa: aiutare i giovani ad imboccarla quanto prima, per esempio, e farlo anche noi se su quella strada non ci siamo ancora.
Tutti possiamo e dobbiamo fare della nostra vita, della nostra età e delle nostre singole giornate, un’opera d’arte.
Riflessioni “scontate” ma “non nella pratica”.
Diciamolo ai nostri giovani.
Se crederanno che qualcosa è impossibile, finirà per esserlo; se crederanno di non farcela, non ce la faranno; se penseranno di non piacere, non piaceranno.…
Siamo infatti tutti in grado di attrarre molto di ciò che ci accade, se non addirittura tutto.
Gli adolescenti possono e devono dedicarsi al più presto alla ricerca dei loro sogni, fissando obiettivi non necessariamente a lunga distanza; evitando di cedere a distrazioni che non li condurrebbero dove vogliono andare o verso chi vogliono diventare.
Nella spensieratezza della loro età c’è posto e tempo per prendere coscienza delle proprie azioni e di affrontare un ostacolo per volta, c’è posto per almeno un obiettivo preciso e flessibile; preciso nel senso che devono aver chiara la meta; flessibile nel senso che possono modellarlo sulla propria pelle e concedersi cambiamenti in corso.
E’ il tempo per alimentare amicizie che condividano i loro progetti, che abbiano cioè gli stessi obiettivi o la stessa determinazione a raggiungerli; amicizie che generino energia positiva, che siano portatori essi stessi di buona energia.
Mentre ognuno di loro si prodiga per seguire i propri sogni, può infatti contribuire a realizzare quelli di qualcun altro, chiedendosi ogni volta “qual’è l’energia che voglio donare (e ricevere) in questo momento?”.
Dobbiamo noi per primi essere congruenti, far seguire, cioè, le nostre parole da azioni che avvalorino e cementino il loro significato e la loro fondatezza.
Essere congruenti significa avere la piena responsabilità di un comportamento o di un impegno preso, presuppone assumersi ogni conseguenza di ciò che facciamo o diciamo. Dare segnali chiari che li aiutino ad acquisire la consapevolezza di non essere estranei alle conseguenze di ciò che fanno e di ciò che capita loro, devono essere coscienti della loro responsabilità.
Riflessioni “scontate” ma “non nella pratica”.
Coscienti di essere gli unici responsabili della propria solitudine, delle relazioni che abbracciano a scuola, in casa, ovunque; di ciò che accade loro nel bene e nel male; responsabili anche dell’andamento della loro giornata, se essa sarà felice, noiosa o triste; allo sesso modo ognuno sarà responsabile dei propri successi e dei propri fallimenti.
Certamente accadrà loro ciò che hanno in qualche modo alimentato, incontreranno persone che avranno scelto, attraendole a sé; e per le cose che accadranno nonostante tutto, cioè quelle sulle quali non possono ritenersi responsabili in prima persona, servirà loro capire che sarà comunque loro responsabilità il modo in cui decideranno di reagire ad esse, il modo in cui le percepiranno e affronteranno, il significato che darà ad esse ognuno di loro; perché tutte le cose in cui si imbatteranno dipenderanno dal modo in lui loro le percepiranno e affronteranno.
Aiutiamoli a dare una direzione alla loro vita, alle loro giornate, che scelgano sogni realizzabili e che da subito li facciano sentire bene.
Perché tutto ciò che accade ha uno scopo e il compito vero è quello di trovarlo e capirlo, magari facendosi semplici domande: in che modo ciò che mi sta accadendo mi farà crescere? Che vantaggi ne trarrò?
Le risposte che ogni giovane di volta in volta darà a questa domanda, andranno a costituire la personale cassetta degli attrezzi, quel posto in cui infilerà una ad una tutte le esperienze che potrà tirar fuori all’occorrenza, quando la vita glielo chiederà.
Quanto sopra sono riflessioni“scontate” ma “non nella pratica” – come dice Daniele Di Benedetti (Roma, 1986 – “risvegliatore di felicità” come egli stesso si definisce e autore di Ricordati di sorridere) in occasione dell’ultima delle 5 tappe del tour “Svoltiamo insieme club” stasera a Roma, alla quale ovviamente non potevo mancare.
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