QUANDO I GENITORI SI SEPARANO non sarà solo la coppia a esserne coinvolta
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Anche se l’età ha il suo peso, non credo si possa dire che ce n’è una in cui il figlio di separati soffra meno. Anche se gli esperti sostengono che è la conflittualità tra i coniugi a creare danni maggiori, più che la separazione, togliamoci dalla testa che se siamo bravi e attenti genitori, nostro figlio vivrà la cosa con leggerezza.
La decisione di separarsi non è, come si può pensare, un atto egoistico, per questo non vanno additate le coppie che decidono di mettere fine alla loro convivenza. E’ un evento della vita, una scelta, un cambiamento, un indesiderato problema da risolvere o forse la liberazione da catene immaginarie, è comunque un evento che fa parte della vita come tanti altri, attesi o meno, piacevoli o no. Un evento a cui però i figli non sempre reagiscono bene o, meglio, a volte reagiscono apparentemente bene ma dentro è molto probabile che sia persino devastati. E’ una devastazione che va evitata? No. Se la separazione è necessaria, perché non ci sono più i presupposti per restare insieme, che sia un riparare a un errore o semplicemente un cambiamento del nostro stile di vita, la strada va percorsa fino in fondo, pur consapevoli che non stiamo di certo facendo un gradito regalo a nostro figlio.
In ogni caso la scelta di separarsi va fatta nella consapevolezza che non sarà solo la coppia a esserne coinvolta e che la decisione genererà malessere in tutta la famiglia. Possiamo usare tutta la delicatezza e la sensibilità di cui siamo capaci, ma andiamo incontro a una serie di cambiamenti nella vita quotidiana soprattutto per i nostri giovani. Cambierà il loro modo di relazionarsi con i genitori, cambiamento dovuto anche al tempo che trascorreranno con i genitori separatamente, avranno due case e non più una, molto dipenderà dalla loro capacità di adattarsi al cambiamento e dal carattere di ognuno di loro. I genitori che stanno per separarsi, non dovranno sottovalutare i propri sentimenti e le proprie emozioni, perché solo così facendo saranno in grado di preoccuparsi delle emozioni e dei sentimenti dei loro figli, del modo in cui essi vivranno la separazione, di quanto la decisione peserà su di loro. Inutile e dannoso, quindi, farsi vincere dai sensi di colpa.
Spiegare con chiarezza quello che sta accadendo è certamente il primo passo. Far sentire la presenza di entrambi i genitori, non far mancare cioè una “guida”, altrimenti la cercheranno altrove, mettere in chiaro che “la colpa” non è loro, si sta solo facendo una scelta diversa per le vite di ognuno; far sentire che l’amore per i figli non cambierà da parte dei genitori che, reciprocamente, continueranno a volersi bene. Bisognerà essere attenti alla loro opinione e non alimentare false speranze raccontando bugie, perché con la verità il giovane continuerà a fidarsi di noi, perché la chiarezza elimina l’incertezza che innegabilmente aumenta la fragilità dei giovani.
Se c’è uno stato di conflitto, i figli ne vanno tenuti fuori e mai li metteremo dinanzi ad una scelta, mai dovranno essere coinvolti nelle beghe tra coniugi.
Il dolore non va sminuito, se un figlio esprime il suo dolore è bene condividerlo, dirgli che sapete quanto è grande la sua sofferenza e che sarete sempre con lui per sostenerlo e aiutarlo. E’ importante anche non diventare all’improvviso più permissivi, il rapporto non deve cambiare, non cercate mezzi per non sentirvi in colpa, conservate il più possibile le abitudini evitando ulteriori drastici cambiamenti nella vita quotidiana.
Non ci sono regole valide per tutti, ogni coppia ha una storia a sé, ogni figlio una sua personalità. Ogni genitore dovrà trovare il modo giusto con il suo ragazzo e lo farà osservandolo, ascoltandolo e chiedendogli cosa lo fa star meno male, cosa non sopporta, cosa potete fare per aiutarlo e così via, ma non mostratevi disposti a tutto.
Ci sono coppie che restano insieme per il bene dei figli ma che in realtà rovinano la vita di questi ultimi. Altre che passano un periodo a litigare prima di prendere la decisione di lasciarsi e spesso continuano a litigare anche dopo, usando i figli come mezzi per arrecare danno al coniuge o ad altri membri della famiglia. Succede sono tra gli umani.
Se solo fossimo consapevoli che l’amore e il rispetto non sono di passaggio, che una volta provati non possono essere spazzati via, che una coppia può decidere di non vivere più insieme ma sarà sempre una coppia di genitori, così come gli zii, i nonni, i cugini e tutte le persone della famiglia, ci saranno sempre allo stesso modo. L’amore quando si manifesta resta per sempre. Si può decidere di amare qualcun altro, avere figli con altra persona, una nuova famiglia, altri zii, altri nonni… ma l’amore non va diviso, non diminuisce, non si esaurisce. Si può continuare a dare amore senza negarne ad altri. I figli hanno bisogno di sapere che nonostante questo radicale cambiamento, saranno per sempre amati da entrambi i genitori.
Numerose ricerche hanno dimostrato che c’è una stretta connessione tra il malessere dei figli e le liti tra i genitori. Il loro malessere può diventare disagio comportamentale, perciò è meglio essere “separati senza conflitto” piuttosto che “uniti nella conflittualità quotidiana”. In questo secondo caso facilmente il figlio finirà per credere che quello a cui assiste è il modo normale di vivere un rapporto di coppia e, molto probabilmente, tratterà allo stesso modo il suo futuro partner.
In conclusione: ogni separazione inevitabilmente cambia l’esistenza di un figlio, esattamente come fa una nuova nascita o una prematura morte; sarà importante che ogni figlio continui ad avere un rapporto sano con entrambi i genitori e con gli altri componenti della famiglia; per rispettare l’equilibrio emotivo dei nostri figli, essi vanno ascoltati e amati, usando un linguaggio semplice in modo da non far minimamente insinuare il dubbio di essere loro stessi la causa della separazione. Un genitore sincero e rispettoso si vedrà perdonati tutti gli errori che inevitabilmente commetterà.
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