La donna della luce
Hernán Huarache Mamani è nato in Perù in un villaggio della Cordigliera delle Ande, ultimo erede di un’antica generazione di curanderos andini, un guaritore-saggio che, come lo sciamano, approccia ogni patologia con rimedi medicinali, ma soprattutto aiuta il malato a guardare dentro se stesso e a individuare la causa della malattia e la propria personale via di guarigione.
Il libro “La donna della luce” narra la storia di Javier, un uomo di successo che ha accumulato soldi, ottenuto potere, conosciuto amore e dolore (per la perdita della moglie), un uomo che ha un grande sogno al quale, ormai prossimo alla pensione, vuole dedicarsi a tempo pieno: creare un nuovo sistema d’istruzione, una scuola che assicuri una formazione scientifica e tecnologica ma anche spirituale, fatta cioè di valori solidi. Lo scopo della nuova scuola è quello di fondare una società pacifista e solidale, un mondo di amore, conoscenza, rispetto e giustizia per tutti. A far traballare le sue speranze arriva una malattia che lo condanna alla morte, ma lui non si arrende e inizia il suo viaggio con la speranza di prolungare la sua vita e poter realizzare il suo sogno. Un viaggio alla ricerca della sorgente della giovinezza, nella città degli immortali che molti ritengono sia nelle viscere della terra. Intraprende quindi il suo viaggio nel buio delle viscere alla ricerca della luce, della pace e dell’armonia.
Di fatto è il viaggio che tutti dovremmo intraprendere alla ricerca della consapevolezza di noi stessi e per raggiungere i nostri sogni, perché l’energia più potente è dentro di noi.
La donna della luce è una saggia curandera che lo spinge a interrogarsi, a cercare dentro di sé le risposte di cui ha bisogno.
Un libro che si legge con piacere e che lascia un messaggio fondamentale: l’uomo è ormai carnefice di se stesso, è giunto il momento di fare qualcosa, diventa necessario educare le nuove generazioni perché ogni giovane sia spinto a fare il possibile per migliorare la propria e altrui condizione, ognuno deve fare qualcosa nelle piccole cose quotidiane, nel proprio microcosmo. Un’educazione fondata sul rispetto della natura, sull’amore per se stessi, per il prossimo e per la vita, che porti alla consapevolezza di avere uno scopo importante, in questa o in un’altra vita; condannare la violenza, aberrare le guerre e conoscere i “grandi” condottieri del passato come folli sanguinari e non come eroi; ogni giorno, a piccoli passi, ognuno deve lavorare per raggiungere il proprio sogno.
Insomma creare una nuova scuola, diversa da quella che ci ha portati verso il materialismo e l’egoismo, una scuola in cui arte, scienza e tecnologia sono al servizio dell’umanità che altrimenti è destinata all’auto-distruzione. Una scuola che porti pace e benessere anche alle generazioni del futuro.
La scuola che vorremmo. Ognuno, quotidianamente, faccia di sé la persona migliore che può diventare, c’è il “rischio” che qualcuno ci imiti e che sia imitato a sua volta.
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