Il tuo tempo è infinito
E se la tua giornata fosse più lunga di quello che pensi?
Libro di Fabien Olicard
Tempo di lettura: 3 minuti
Proprio quando il tempo sembra non bastare mai (capita quando hai tante idee e vorresti metterle in pratica tutte) arriva un libro tra le mie mani dal titolo Il tuo tempo è infinito.
A conferma della mia convinzione che nulla capita per caso.
Trovo in questo libro una sorta di campanello che mi ricorda come fare per rendere le mie giornate composte di tempo sufficiente a fare tutto ciò che voglio.
Il libro infatti tratta della capacità di controllare la gestione del proprio tempo fino a disegnarlo nella giusta e personale misura.
Il sottotitolo la dice lunga:
“e se la tua giornata fosse più lunga di quello che pensi?”
Anche stavolta la mia non è una recensione, non svelerò le dritte proposte dall’autore, sarebbe troppo lungo e se anche volessi fare una sintesi non sarebbe utile a nessuno perché ognuno deve cogliere ciò che è meglio per se stesso. Ma qualcosina posso spifferarla.
Intanto posso dire che i consigli letti tra queste pagine sono decisamente pratici e facilmente replicabili da tutti.
Si tratta di cambiare la propria percezione del tempo, organizzarlo in base alle priorità e finalmente guadagnare tempo ogni giorno per potersi sentire soddisfatti a fine giornata e per avere tempo libero a sufficienza per tanto altro, anche oziare perché no!?
Uno è meglio di zero
Il concetto “uno è meglio di zero” è preponderante. Quando hai in programma di fare una determinata attività e non ne hai proprio voglia, ricordati che uno è meglio di zero e dedicati a quella attività anche soli pochi minuti, mai zero… almeno uno.
Dire NO non è una scortesia
Altra idea interessante è quella che ci vedrebbe capaci di dire NO, quante volte non riusciamo a farlo e aggiungiamo impegni inaspettati alle nostre giornate? Essere in grado di dire “NO, oggi non posso, ho altro in programma” non ci farà perdere nessun amico, questo è certo.
Non nuotare contro corrente
Spesso ci sentiamo travolti da incombenze alle quali non possiamo sottrarci, il trucco sta nell’evitare di nuotare contro corrente e lasciarsi, invece, trasportare tranquilli dal flusso e soprattutto: delegare, delegare, delegare.
Non farsi fregare dalla convinzione che nessuno può farlo meglio di noi.
Fermarsi, prendersi una pausa, guardare il lavoro da svolgere da un’altra prospettiva a volte basta a superare il sovraccarico.
Una cosa interessante che ho letto tra le righe di questo ottimo libro è che bisogna cercare di far coincidere le nostre passioni ai nostri impegni lavorativi o, qualora non fosse possibile, almeno fare in modo che tutte le cose che vogliamo fare ogni giorno abbiano un unico denominatore comune sia nella vita personale che in quella lavorativa.
Nessuno è indispensabile
Le attività migliori a cui dedicarsi sono quelle in cui sei un valore aggiunto e non il fulcro indispensabile e imprescindibile. Comunque in generale nessuno è indispensabile, fattene una ragione.
Scrivi le tue priorità in ordine di importanza
Fare una lista delle cose importanti e svolgerle al mattino appena svegli, se necessario anticipare la sveglia di un paio d’ore ed il gioco è fatto.
Confermo: da quando ho scoperto questo, alle 8 del mattino, ho già fatto ciò che ritengo importante per me (momento della gratitudine, attività fisica, lettura e studio), il resto della giornata è a mia disposizione, ho tempo per il lavoro, per incontrare amici, oziare e anche per “gli imprevisti”, senza farmi prendere dai sensi di colpa per aver sacrificato qualcosa di importante.
Nulla giri a vuoto
Un’altro concetto interessante in “Il tuo tempo è infinito” è quello del “nulla giri a vuoto” che riguarda ogni singolo spostamento, prevedere cioè, per ogni singolo spostamento, qualcos’altro da fare.
Alcuni esempi banali ma interessantissimi: se devo alzarmi per andare a prendere qualcosa in un’altra stanza ne approfitto per portarmi dietro, per esempio, qualcosa da mettere in lavatrice o in lavastoviglie o da riporre in quella stanza;
se devo uscire per andare a comprare qualcosa o raggiungere il posto di lavoro, ne approfitto per portare fuori l’immondizia o per fare quella telefonata che aspettavo di fare e per la quale non trovavo il tempo, o metto le cuffie e ascolto una lezione che devo ripassare o riascolto i miei appunti (che ormai sono per lo più tutti registrati);
se voglio incontrare un amico che non vedo da tempo cerco di organizzare un incontro anche con altri amici in comune, e così via.
Insomma c’è tanto che possiamo fare per rendere le nostre giornate più ampie di quelle che appaiono, basta cambiare alcune abitudini, e questo libro le tratta in dettaglio.
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