tratto dal libro “Educa-RE” (interviste a genitori speciali)
Tempo di lettura: 1 min e 15″
Ragioni per sentirsi fortunati ce ne sono tante, individuarle è il primo passo per dare il meglio di sé.
Godere delle proprie fortune
Daria non ha mai avuto dubbi, doveva fare di suo figlio un uomo libero, insomma desiderava vederlo diventare Re della sua vita.
Perché ciò accadesse – dice – dovevo fare in modo che imparasse ad accettare le sue fortune, che le trovasse sufficienti per vivere una buona vita, pur senza accontentarsi.
Non voleva certo che restasse fermo o che accettasse a prescindere le cose così come sono, ma che lui considerasse quello che ha come fortune sulle quali poggiare la sua fiducia per poi attivarsi e dar vita a ciò che desidera.
Daria voleva che lui sapesse che di ragioni per sentirsi fortunato ce ne sono tante e, se non sono immediatamente riscontrabili, vanno cercate.
Individuarle è il primo passo per dare il meglio di sé, perché
godere delle proprie fortune – dice Daria – è condizione necessaria per ottenere risultati e raggiungere gli obiettivi sperati.
Ha voluto dirgli da subito che essere in vita è già una enorme fortuna;
che potrebbe anche non essere totalmente contento della sua famiglia, della scuola che frequenta, dei suoi amici o della città in cui vive, ma dovrà comunque sentirsi fortunato in ogni caso:
fortunato per essere vivo, perché qualcuno lo ha voluto fortemente in questo mondo e ha vegliato su di lui nutrendolo e amandolo; fortunato perché c’è nella sua vita chi ha fatto tutto questo e in cambio non ha mai chiesto nulla, a chi basta vederlo diventare Re della sua vita.
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