
Foto di Antonio Di Leonardo
L’ EMPATIA è una delle abilità necessarie, indispensabili per entrare in contatto con gli altri, è la capacità di comprendere immediatamente la persona che si ha davanti, una qualità che ogni educatore dovrebbe avere ma che si può anche apprendere o, meglio, si può imparare a tirarla fuori, perché (come ogni cosa) è già in ognuno di noi, d’altronde “empatia” significa “sentire dentro”.
Come fare? Si può innanzitutto cominciare ad ascoltare, bisogna avere pazienza, prestare la massima attenzione convinti che nessuno ci farà perdere tempo perché abbiamo sempre da imparare da chiunque, soprattutto dai nostri giovani che per noi adulti sono un’ulteriore occasione di crescita; dobbiamo imparare ad ascoltare per arricchire noi stessi; cercare di non cadere nella tentazione di interrompere per parlare di sé, lo faremo più tardi quando la nostra storia servirà a rafforzare l’altrui voglia di raccontarsi e a saldare il rapporto; non serve cercare a tutti i costi la soluzione del problema, i giovani spesso la trovano da sé se li lasciamo parlare, se gli permettiamo di aprire il loro cuore e tradurre con le parole i loro più intimi pensieri e desideri. Da qualche parte ho letto che per allenarsi a essere empatici bisogna cercare di avere una conversazione, di tanto in tanto, con una persona estranea, lasciando spazio all’altro, cercando di non avere pregiudizi e frugando nella sua mente per vedere le cose dal suo punto di vista.
Un educatore empatico è curioso di conoscere, mostra di essere comprensivo ed entra in sintonia con l’allievo.
L’ empatia serve all’educatore per mettersi nei panni dell’altro e stabilire un forte feeling. Se non sei naturalmente empatico/a, impara a farlo e poi aiuta gli altri a fare lo stesso, sarà migliore la tua vita e migliorerai anche quella di chi ti sta intorno.
Un atteggiamento empatico da parte dell’educatore farà in modo che il giovane in formazione si senta amato e considerato e di certo userà anch’egli lo stesso atteggiamento nella sua vita da adulto.
Quindi, se non credi di essere già un adulto empatico, comincia con il mettere in pratica i consigli che hai appena letto, fallo a casa, con i colleghi, con i superiori e con gli estranei, e poi con i tuoi allievi, o con tuo figlio/a o con i tuoi nipoti, la pratica ti porterà risultati immediati che miglioreranno la tua vita e quella degli altri. Non aspettare, fallo subito, comincia ORA, il momento giusto per fare qualcosa per te stesso è ADESSO, se poi pensi alla responsabilità che hai nei confronti di tuo figlio o dei tuoi allievi, allora procrastinare sarebbe molto più di un peccato.
Vedi anche QUI e l’importanza di ascoltare
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