Aiutiamo a esprimere emozioni e sentimenti
sia quelli negativi che quelli positivi
Come sempre i più piccini ci guardano e ci imitano mentre i più grandicelli ci guardano e ….. ci criticano.
Con entrambi, grandi e piccini, vale la pena mostrare la nostra predisposizione a esprimere la nostra gioia o i nostri sentimenti negativi per invitarli a fare altrettanto.
Dovremmo trovare piacere nel raccontare un fatto gioioso, o un accadimento festoso, così come dovremmo percepire l’importanza di parlare di qualcosa che rattrista o appesantisce le giornate.
Le emozioni sono stati della mente
che dipendono da stimoli esterni ma anche interni, talvolta sono naturali e istintivi, talvolta vengono appresi da situazioni piacevoli o spiacevoli che ci inducono a reagire fisicamente e mentalmente:
arrossiamo, impallidiamo, gioiamo o ci rattristiamo, ci rilassiamo o ci spaventiamo.
I sentimenti sono stati d’animo
che durano più a lungo delle emozioni ma anch’essi dipendono da stimoli interni ed esterni.
Insomma nelle emozioni e nei sentimenti ci mettiamo del nostro ma risentiamo anche di ciò che ci accade, di ciò che osserviamo e che ci arriva dal mondo esterno.
Quando si tratta di emozioni i giovani comunicano immediatamente ed esplicitamente, difficile per loro nasconderle. Il loro corpo manifesta inequivocabilmente una forte emozione.
Per i sentimenti invece è un po’ diverso, si sentono frenati, non vogliono esporsi, non vogliono che altri sappiano cosa provano e riescono in qualche modo a tenerli a bada.
Forse pensano che esprimere un sentimento sia una debolezza o tenerselo stretto li fa sentire grandi.
Invece, sia per i sentimenti negativi che per quelli positivi, parlarne li farà sentire bene. Condividere un sentimento positivo li aiuterà a valorizzarlo, così come parlare di un sentimento negativo li aiuterà ad accettarlo e a diminuirne il peso.
Parlarne a cuore aperto è liberatorio ma anche difficile.
Non essere compresi è uno dei timori dei nostri giovani, il timore di non avere la giusta comprensione, di essere forse criticati o beffeggiati, il timore di vedersi sminuire un sentimento fa in modo che essi evitino di esporlo, evitando così di rendersi vulnerabili.
Invitiamoli a parlarne con noi o con un amico, aiutiamoli ad allontanare questi timori. Condividiamo un nostro sentimento negativo e, dopo averlo fatto, diciamo loro di sentirci finalmente bene,
facciamo arrivare il messaggio che dopo averne parlato ci si sente meglio, che il loro parere è stato utile a chiarirci le idee, che ci ha aiutato a vedere la cosa sotto un altro aspetto o da un’altra prospettiva (la loro) e ringraziamoli per averci dato ascolto.
Chi ci ascolta apprezzerà la fiducia che riponiamo in lui, si sentirà affidatario dei nostri sentimenti per una volta. Parlarne aiuta chi lo fa e chi ascolta.
In questo modo li prepareremo a trovare il coraggio di aprirsi, di esprimere i loro sentimenti o di manifestarci a parole una forte emozione.
Se lo facciamo consolidiamo il nostro rapporto con loro, impareremo a vedere le cose con chiarezza ma soprattutto mostreremo l’infondatezza della loro reticenza a parlare di sentimenti.
Tenersi tutto dentro non gioverà, non farà sentire più grandi o più forti.
Li aiuteremo a dare voce alle loro emozioni e ai loro sentimenti e accresceremo la loro fiducia in noi, nel prossimo e sopratutto in se stessi.
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