Tratto dal libro “Educa-RE” (interviste a genitori speciali)
Tempo di lettura: 1 min
Doni come gesti d’amore
Dona principalmente ciò che non puoi comprare e nessun dono sarà mai troppo piccolo.
A un mese dal Natale Mariagrazia, come ogni anno, comincia a pensare ai regali che metterà sotto l’albero.
Una bella tradizione di famiglia, tramandata dai nonni dei nonni, una cosa che, quando i suoi figli erano solo dei marmocchi, la elettrizzava tantissimo, soprattutto al pensiero delle facce che avrebbero fatto nel vedere pacchettini sotto l’albero.
“Esperienza impagabile” dice. Mariagrazia è una mamma amorevole, sa perfettamente che la cosa migliore da donare è ciò che il denaro non può comprare. Lei infatti sa di donare ai suoi figli, ogni giorno, il suo tempo, la sua attenzione, la sua energia e i suoi sentimenti e che loro ricambiano allo stesso modo quando possono.
Ha donato la vita a quattro perle, lo ha fatto un po’ per vivere la magia dell’avere figli e un po’ anche per lasciare nel mondo un po’ di sé, ma è consapevole che è stata lei ad avere il dono più grande e non manca di dirglielo a ogni occasione.
Ha fatto della magia del Natale un momento per insegnare ai suoi figli che i doni sono un gesto d’amore, non oggetti dovuti, che mai dovranno mancare l’eccitazione per l’attesa e la magia della sorpresa.
Per questa ragione non ha mai voluto usare la “letterina per Babbo Natale”.
Ha preferito scrutare attentamente i suoi figli per capire cosa avrebbero desiderato e si è adoperata per accontentarli per quanto possibile, accertandosi che essi avessero compreso l’impegno e mai avessero considerato un dono troppo piccolo.
I suoi figli sono diventati uomini e donne generosi, capaci di comprendere che i doni più grandi non possono essere comprati e che anche dietro un piccolo pacchettino colorato e nastrato, c’è pazienza, attenzione, tempo e dedizione che rendono anche il più frivolo dei regali, un meraviglioso gesto d’amore.
Mariagrazia crede che questo abbia fatto di loro le belle persone che sono diventate e le piace pensare che siano Re e Regine delle loro vite.
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