Come chiedere le cose ai propri figli
Come chiedere le cose ai propri figli per ottenere considerazione e essere ascoltati, ne parla Debora Conti, esperta in programmazione neuro-linguistica, nel libro “Il Linguaggio Emotivo dei Bambini”. Il libro si riferisce a come approcciarsi con i più piccini ma la Conti regala spunti anche a chi “lavora” ogni giorno con gli adolescenti (insegnanti, allenatori, assistenti, in una parola: educatori).
Alcuni suoi consigli che ho trovato utilissimi:
– Chiedere sempre esprimendoci in positivo. Le domande che vogliono una risposta devono essere espresse in positivo, perché le parole evocano immagini ma anche stati d’animo. Una frase tipo: “non sei stato capace di finire i compiti” evoca l’immagine di un genitore deluso e questo fa precipitare la sua condizione psichica, il suo stato d’animo. Ecco perché è meglio esprimersi sempre in positivo, un esempio: “Sarebbe utilissimo se tu mettessi a posto la tua camera”, anziché “Perché NON metti MAI a posto la tua camera?
– Usare il tono giusto, senza urlare e soprattutto senza ripetere più volte. Ogni richiesta va detta una sola volta, massimo due, in modo chiaro e comprensivo, avvicinandosi e attirando l’attenzione;
– Aspetta che finisca, accetta di lasciargli un po’ di autonomia e non stargli troppo addosso. Se è preso da qualcos’altro lascialo fare, avvicinati poi con rispetto e educazione…. Capirà che tu rispetti il suo spazio e sarà più rispettoso del tuo. Rallenta quando parli a tuo figlio, dedicagli il tempo necessario e non chiedere troppe cose insieme.
– Fagli un complimento. Un rinforzo positivo aiuta di certo. Non solo perché i complimenti fanno piacere a tutti ma anche perché i giovani cercano sempre l’apprezzamento degli adulti. Infondo le critiche deprimono e l’incoraggiamento fa sentire più forti. Vuoi un figlio più forte? Allora non essere avaro di complimenti.
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