RESTITUIAMO AUTOSTIMA
Facciamo loro un regalo: restituiamo autostima.
Troppo spesso, nel mio lavoro, incontro ragazze e ragazzi senza più la minima stima di se stessi.
Partecipo a consigli di classe nei quali si parla di difficoltà di apprendimento, iperattività e altre problematiche che affliggono i nostri adolescenti.
Sembra che la difficoltà nello studio abbia origine da un’incapacità personale, probabilmente scritta nei geni, o da un ambiente familiare inappropriato, genitori separati o altre situazioni di disagio.
Troppo spesso verifico che gli adolescenti in questione hanno percepito che i docenti si sono fatti un’idea delle loro “incapacità” o “inferiorità” e, facilmente, finiscono per credere di essere “stupidi” o di essere un passo indietro rispetto ad altri coetanei.
Einstein fu giudicato uno studente mediocre dai suoi professori, questo dovrebbe far riflettere.
Nessuno che chieda a questi ragazzi cosa provano, come reagiscono agli accadimenti quotidiani, come gestiscono le loro giornate o come vivono il rapporto con gli adulti.
Oltre a chiedere loro di impegnarsi di più, prima di imporre lo studio di una materia che non amano, perché non proviamo a trovare il modo di rendere piacevole la materia che “odiano”?
Perché non diamo loro la possibilità di dedicarsi a ciò che adorano? perché non li aiutiamo ad approfondire la conoscenza di una materia che amano e che trovano piacevole da studiare? Perché non diamo loro i mezzi per diventare essi stessi esperti in quella materia?
Smettiamola di etichettarli, non sono inferiori o incapaci, sono persone e ogni persona è diversa dall’altra.
Ognuno di loro ha la sua ineguagliabile identità. Un’identità già troppo bistrattata e frustrata dalle regole che diamo loro fin dalla nascita.
I giovani nascono liberi e li indottriniamo, li costringiamo a seguire regole, a fare o non fare determinate cose, diciamo loro ciò che è giusto e cosa non lo è.
Non siamo pazzi, facciamo solo del nostro meglio perché i nostri figli crescano senza ferirsi, senza danneggiarsi, perché facciano e ottengano il meglio possibile.
Li costringiamo a stare seduti tra i banchi per ore, a parlare solo se ne diamo il permesso, a temerci un pochino per ottenere rispetto e stabiliamo regole su ogni cosa.
E’ bene che sappiano che devono fare il possibile per diventare uomini e donne liberi di costruire il loro futuro come meglio credono.
Devono sapere che lì fuori c’è un mondo che li aspetta.
La scuola, oltre alle regole necessarie, deve essere un momento di crescita.
Lì fuori dovranno cavarsela da soli. Dovranno fare quanto è nelle loro capacità e possibilità, per diventare i migliori, in qualsiasi campo essi scelgano di impegnarsi.
I nostri adolescenti sono svogliati? Ribelli? Insicuri?
Facciamo loro un regalo: restituiamo l’autostima.
Enfatizziamo i successi e non condanniamoli per i loro errori, le loro “cadute”. Aiutiamoli a rialzarsi.
Diamo loro la consapevolezza che il successo deriva da una serie d’insuccessi.
Mostriamo la nostra fiducia nei loro confronti, scopriamo insieme i loro talenti e aiutiamoli a lavorarci ogni giorno.
Che facciano quello che vogliono. Sarà sempre meglio che diventino ottimi operatori ecologici piuttosto che pessimi medici o pessimi cuochi.
Restituiamo l’autostima, al resto penseranno loro.
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