Tratto dal libro “Educa-RE” (interviste a genitori speciali)
Tempo di lettura: 1 min
Animi tolleranti e anticonformismo
Creiamo animi generosi in grado di accettare le diversità. Essere anticonformisti è una scelta.
Annamaria è maestra da anni.
Confessa che la sua è una battaglia dura, combatte contro il pregiudizio e vuole che i suoi giovani allievi non ne abbiano, perché essi precludono la possibilità di aprire le menti, di essere ricettivi e aperti ai cambiamenti, alle novità, a nuove idee, esperienze e diversità.
Ci dice che è necessario far capire ai più giovani che bisogna guardare oltre il proprio naso, essere più elastici mentalmente e guardare le cose da angolazioni diverse;
che si prendano pure del tempo, in ogni occasione, per capire quale motivazione spinge un compagno o un insegnante a comportarsi in un determinato modo e perché il loro comportamento è così apparentemente diverso o quanto meno insolito.
È necessario che si prendano del tempo e che si facciano domande, non per criticare ma per capirne le dinamiche e comprenderle.
Annamaria sostiene che c’è bisogno di creare animi generosi, capaci di accettare le diversità approcciandosi a esse con sana curiosità;
bisogna alimentare animi disponibili alla comprensione e al rispetto delle diverse opinioni; animi tolleranti nei confronti di chi è in disaccordo o di chi ha comportamenti per qualche ragione non condivisibili.
È importante anche che i giovani sappiano chiaramente che le cose alle quali credono in molti, non necessariamente sono quelle giuste e non necessariamente devono crederci anche loro.
L’anticonformismo per Annamaria non è un male ma una scelta.
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