Dobbiamo dedicarci alle cose importanti, quelle che rendono felici e che costituiscono il passato e il presente e che fanno e faranno di noi persone migliori ora e nel futuro. Invitiamo i giovani a fare lo stesso, a stare lontani dai compagni che li soffocano o li inibiscono, invitiamoli a credere in se stessi e a dedicare tempo alle persone che li amano e che li fanno stare bene, ad allontanare chi facilmente cerca il contrasto a tutti i costi e per un nonnulla, chi anche senza accorgersene vuole sottometterli in qualche modo, persone che non hanno alcun rispetto per loro. Compagni di questo tipo non permettono di crescere, minano l’autostima, rendono deboli. Anche se non sempre è possibile evitare persone di questo tipo, è buona cosa almeno non sentirsi emotivamente coinvolti da loro.
La giusta strategia: appena ci si rende conto che qualcuno sta tentando di instaurare un clima negativo, bisogna porci nei suoi confronti con indifferenza; una buona dose d’indifferenza rende la vita più semplice. Questo non significa ignorare, non salutare o voltare le spalle, ma semplicemente non permettere che la negatività altrui condizioni la nostra giornata, la nostra vita.
Bisognerebbe “imparare” ad amare chi ci ama perché “innamorarsi” significa anche “dedicare il tempo a chi ti fa star bene”, è un modo per avere rispetto di se stessi, un momento di crescita; infatti, credere di essere innamorati di qualcuno che non fa altrettanto, può spesso provocare dolore.
Si può amare anche senza essere ricambiati, certo, ma perché dedicare il proprio tempo e il proprio amore a chi non rende la nostra vita uno spettacolo?
Ignorare chi non ci ama e chi ci procura dolore o disagio o chi alimenta conflitti e ci allontana dagli altri, non è un atto disperato ma, al contrario, un profondo rispetto di noi stessi, di ciò che farà di noi una persona migliore, della nostra crescita personale.
Vorremmo tanto che i nostri figli non soffrissero “pene d’amore” o non si facessero “accecare” o “abbindolare” da chi ruba il loro tempo, ma come si fa a “insegnare” loro ad allontanarsi, almeno emotivamente, da chi non merita la loro attenzione e il loro tempo? Risposta: dando l’esempio.
Siamo soprattutto noi educatori (adulti), infatti, a dover lasciare andare chi non ci aiuta a essere sereni e felici, chi non ci aiuta a migliorarci, a valorizzarci, chi non ci guarda con amore o con profonda tenerezza, chi non ci rispetta, chi mina la nostra autostima, chi non ci ama.
Quando ci accorgiamo di essere soffocati ma anche solo avvicinati da chi predilige il risentimento, lo scontro, la negatività in genere, evitare è l’unico modo per uscirne, prima che si avvicini troppo. Se proprio non è possibile evitare, perché necessariamente vicini a noi (in famiglia o a scuola o al lavoro), si può almeno affrontare con la massima indifferenza.
Abbiamo cose più importanti a cui dedicarci, non possiamo lasciare che qualcuno, chiunque esso sia, “bruci” il nostro tempo. La vita va vissuta nella sua interezza senza sprecarla, perciò bisogna amare chi ci ama e non perdere tempo con chi non lo fa.
Cosa ne pensi? Sei d’accordo sul fatto che non “sprecare” il nostro tempo con chi in qualche modo non ci merita, sia la soluzione per concentrarci su altro per noi più produttivo?
Scrivi qui sotto cosa ne pensi.
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