Onora il padre e la madre è il 4° comandamento
John Gill 1690-1771), pastore protestante, predicatore e teologo rinomato del settecento inglese, ricordato da tanti per il suo celebre commento alla Bibbia, riferendosi al 4° comandamento, disse:
“Questo era un ordine chiaro da parte di Dio…. implicava non solo grande stima verso i genitori da parte dei figli …… ma anche onorarli con la loro sostanza, cibo, vestiti, e fornir loro tutto il necessario per vivere, quando ne hanno bisogno; tutto questo non è altro che il loro servizio ragionevole per tutta la cura, le spese e le difficoltà che hanno avuto per farli crescere nel mondo.”
ONORARE significa “riverire, apprezzare, valutare”
Se i bambini imparano a onorare i propri genitori, ad apprezzarli e a obbedire loro, lo faranno anche quando saranno adulti. Lo faranno a prescindere, anche se i genitori hanno mostrato qualche volta di non meritarsi quest’onore.
Di fatto un genitore, pessimo che sia stato, ha generato la vita, non fosse altro che per questo, andrebbe assistito con cura e amore nella fragilità della sua avanzata età, fino all’ultimo respiro, in segno di gratitudine.
Il rispetto che un genitore chiede con amore, comprensione e reciprocità, non sarà mai fine a se stesso. Il bambino che onora, apprezza e rispetta i genitori, sarà, infatti, un adulto capace di rispettare il suo capo reparto, il dirigente, il datore di lavoro privato o statale, sarà un adulto capace di rispetto sempre e sarà incapace di dimenticarlo con il tempo. E con il tempo si prenderà cura dei suoi genitori, li onorerà fino alla fine dei loro giorni. Questo non significa che permetterà loro di cambiare o dirottare o limitare la sua vita, ma significa che darà loro tanto amore, come quello che ha ricevuto, perché donare loro amore corrispondere a rendere la sua stessa vita piena d’amore.
Qualunque sia il tuo ruolo nella società, sai bene che ognuno di essi può essere sostituito da un altro, oggi sei un insegnante, domani sarai un dirigente o un operaio o una casalinga, ma sei comunque e sarai sempre un “figlio”. Eh sì, se sei lì ora, seduto come stai, intento a leggere queste righe, sei figlio di qualcuno che ti ha amato e molto probabilmente è ancora nella condizione di farlo da questo mondo. Se hai questa fortuna, vai a prendere un tè caldo con loro di tanto in tanto, trova il tempo di avere cura di loro, delle loro cose, della loro casa. Trova il tempo di ascoltarli. Nelle loro storie c’è esperienza vissuta, ascolta con pazienza e trova la meraviglia che c’è dietro ogni vissuto raccontato.
Raccontati anche tu, quante cose avete fatto insieme! Cosa ti ricordi in particolare? Quali sono stati i momenti più belli trascorsi con loro? Quali gli insegnamenti ricevuti? Quante risate, quante bugie e quante paure? Tutto, puoi parlare di tutto, i ricordi sono un pieno di energia e tenerezza per loro e per te.
Se non ce la fai e ti manca il tempo necessario, occupati perlomeno di trovare, e guidare, qualcuno che abbia cura delle loro cose come faresti tu, della loro abitazione, della spesa da fare, del giardino e il garage da sistemare, ma accertati che tutto sia fatto come piace a loro. Null’altro. Non puoi delegare null’altro.
Non delegare mai i momenti dei racconti, delle chiacchierate, delle passeggiate. Non delegare mai la scelta di un regalo per loro, non mancare mai nelle feste importanti e non trovare superfluo organizzane una festa a sorpresa per loro di tanto in tanto. Nulla è superfluo. Anche se sembra che quello che fai non basta o non serva, devi avere pazienza e non cadere nella tentazione di rinunciare o, peggio, di alzare la voce. Potresti ferirli tantissimo e, alla loro età, le ferite rimarginano con fatica.
La cosa più importante è amarli, guardarli con dolcezza, accarezzarli e abbracciarli ogni volta che se ne presenta l’occasione, ogni volta che lo senti con il cuore, ogni volta che hai voglia di dirgli quanto sei loro grato.
Si nasce, si diventa bambini, poi adulti e poi anziani e poi l’ultima fase si diventa vecchi, ed è in questa fase che si torna bambini, c’è di nuovo bisogno di essere guidati con amorevolezza, esattamente come loro hanno fatto con noi.
Se hai cura dei tuoi genitori ora che sono “tornati bambini”, la tua vita si arricchirà di amore e i tuoi figli, molto probabilmente, godranno della stessa ricchezza quando sarai tu ad aver bisogno di loro.
Hai fatto caso che “Onora il padre e la madre” nella Bibbia è citato come l’unico comandamento che promette lunga vita come premio per l’obbedienza? Dio promette lunga vita a chi onora il padre e la madre, non lo promette in nessun altro comandamento.
Chi onora il padre e la madre onora la vita, è capace di amare e di educare …… senza troppe parole.
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