LIBERI DI ESPRIMERSI
Maria Montessori (1870 – 1952) pedagogista, filosofa, medico, scienziata, educatrice e volontaria italiana, nota per il metodo che prende il suo nome, usato in migliaia di scuole materne, elementari, medie e superiori in tutto il mondo, è stata una delle prime donne a laurearsi in medicina in Italia, capostipite della pedagogia moderna.
Non trattate i bambini come fantocci: dategli fiducia e lasciategli eseguire anche i compiti che vi sembrano fuori dalla loro portata. Fateli stare a contatto con la natura e a prendersi cura di piante e animali. Puntate sui loro talenti e non continuate ad evidenziarne i difetti. Il piccolo -scrive la Montessori- rivela se stesso solo quando è lasciato libero di esprimersi“. Ecco i principi fondamentali del suo metodo sull’educazione del bambino, 10 principi per educare i bambini alla libertà, tratti dal libro “Educare alla libertà“. 1) Educare il bambino all’indipendenza Compito dei genitori e degli educatori è aiutarlo a compiere da solo le sue conquiste come imparare a camminare, a correre, a lavarsi. “La madre che imbocca il bambino senza compiere lo sforzo per insegnargli a tenere il cucchiaio, non lo sta educando, lo tratta come un fantoccio. 2) Mai impedire a un bambino di fare qualcosa perché è troppo piccolo Bisogna dimostrare fiducia e lasciargli svolgere i compiti più facili. I bambini sono soddisfatti quando hanno dato il massimo di cui sono capaci e non si vedono esclusi dalla possibilità di esercitarsi. 3) Abituare un bambino a fare con precisione è un ottimo esercizio per sviluppare l’armonia del corpo Lavarsi le mani diventa per loro un gesto più interessante se gli si insegna che poi devono rimettere il sapone nel posto giusto; oppure versare l’acqua è più divertente se gli si dice di stare attenti a non toccare il bicchiere…. 4) L’educatore montessoriano deve essere un angelo custode che osserva e non interviene quasi mai “Il maestro deve ridurre al minimo il proprio intervento, deve essere un angelo custode, deve vigilare, osservare molto e parlare poco.” L’insegnante deve rispettare il bambino che fa un errore, indirizzarlo a correggersi da solo e intervenire solo se rischia di procurarsi del male. 5) Mai forzare un bambino a fare qualcosa L’educatore deve rispettare il bambino che si vuole riposare da un’attività e si limita a guardare gli altri bambini lavorare. 6) Educare al contatto con la natura Far vivere il più possibile il bambino a contatto con la natura. “Se fate una passeggiata in montagna non prendete il piccolo in braccio, ma lasciatelo libero, mettetevi voi al suo passo, aspettate con pazienza che raccolga un fiore, che osservi un uccellino…“ 7) Innaffiare le piante e prendersi cura degli animali abitua alla previdenza Educate il bambino a prendersi cura degli esseri viventi. “Nessuna cosa è più capace di questa di risvegliare un atteggiamento di previdenza nel piccolo che è abituato a vivere senza pensare al domani. Ma quando sa che gli animali hanno bisogno di lui e che le pianticelle si seccano se non le innaffia, il suo amore va collegando l’atto di oggi con il rinascere del giorno seguente.” 8) Sviluppare i talenti e mai parlar male di un bambino L’educatore deve concentrarsi sui suoi pregi e i suoi talenti. Mai parlare del bambino in sua presenza o assenza. Leggi anche 15 consigli per potenziare la creatività dei bambini. 9) L’ambiente scolastico deve essere a misura di bambino La scuola deve essere un ambiente accogliente e familiare modellato sulle misure ed esigenze dei piccoli. I materiali didattici devono favorire lo sviluppo intellettuale del bambino e permettere l’autocorrezione. Un bambino posto in un ambiente idoneo a contatto con i materiali giusti e sotto la guida di un insegnante attento e discreto potrà sperimentare e affinare le sue immense potenzialità. 10) I bambini sono i viaggiatori della vita e noi adulti i loro ciceroni “Il bambino è come un viaggiatore che osserva le cose nuove e cerca di capire il linguaggio sconosciuto di chi lo circonda. Noi adulti siamo i ciceroni di questi viaggiatori che fanno il loro ingresso nella vita umana…”.
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